Libro "ISOLA RIZZA IERI E OGGI"

Tra i compiti principali di una Pro Loco vi è sicuramente quello di promuovere e tutelare la località in cui si trova e per la quali opera, senza dimenticarsi delle radici e della storia dei luoghi. Partendo da questa semplice ma fondamentale dichiarazione la Pro Loco di Isola Rizza ha promosso la realizzazione di un  libro che racchiude tra immagini e racconti un pezzo della storia "recente" del nostro paese.

Idea promossa dall'ex presidente della Pro Loco Eliseo Cestaro e portata avanti fino alla realizzazione dall'ex presidente Fernando Ziviani, ha trovato nell'autrice Maria Teresa Bertolotto il connubio di competenza e passione necessarie per la realizzazione di un'opera di questo tipo.

 

La pubblicazione è disponibile presso la sede della Pro Loco di Isola Rizza.

 

Per qualsiasi informazione contattare: prolocoisolarizza@gmail.com

COSA VEDERE A ISOLA RIZZA

Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo - XVIII secolo

Questa chiesa sorge su una già preesistente della fine del Quattrocento che subì modifiche e ammodernamenti nel corso del tempo. questa chiesa fu costruita al di fuori del centro abitato del paese per servire alcune corti e residenze di Signori della zona. L'attuale struttura risale all'inizio del XVIII secolo. La chiesa è dotata di un maestoso protirio sorretto da grandi colonne. Al suo interno contiene una pala del 1708 posta vicina all'altrare maggiore denominata Madonna coi santi Pietro e Paolo. L'edificio sacro è costruito in stile neoclassico.

Chiesa di Santa Maria della Piazza - XV secolo

Viene chiamata anche Santa Maria Janua Coeli. Risale al Quattrocento ma in quel luogo già nel XII secolo si trovava una pieve appartenente ad un ordine religioso devoto ai santi Pietro e Paolo. La chiesa contiene vari affreschi di varie epoche (dal 1400 al 1800) raffiguranti vari santi, man mano adorati nel corso dei tempi. E' stata anche sede di un ospedale. Contiene oltre all'altare maggiore altri due altari minori dedicati a S. Agapito e a S. Michele.

Villa Pollettini - XV secolo

Tra le numerose ville e corti di Isola Rizza, spicca villa Polentini, attualmente sede municipale e considerato uno degli edifici più interessanti della Bassa Veronese. La struttura costruita nel Quattrocento, apparteneva ad un importante famiglia nobiliare della zona già dal 1600. 

Al suo interno, rispettando le caratteristiche di antica casa veneta, troviamo un enorme salone dal quale lateramente si può accedere a quattro stanze, tutte affrescate e decorate con disegni floreali risalenti al Cinquecento.

Anche i soffitti di tutte le stanze sono interamente decorati con dipinti vari. Inoltre nel corso del XIX secolo sono stati aggiunti altri dipinti di notevole valore artistico, tra qui un grande affresco dal titolo "La finta malata". Infine l'edificio presenta esternamente sopra la porta di ingresso un elegante balcone e una recente merlatura sulla parte sueriore della facciata.

Villa Maffei - XV secolo

L'inizio del dominio dei Maffei su una parte del comune è riportato precisamente dai contratto. Il 9 settembre 1413, Daniele Maffei acquistò per 1663 ducati d'oro una porzione della fattoria di Verona, con tutte le sue decime, edifici e molini. Fu il primo seguito da altre famiglie nobili o estremamente ricche. Proprio la presenza di queste nuove famiglie accelerò il cambiamento del toponimo, come si vede nella storia del nome.

Villa Mandella - XVI secolo

Nel 1589 il cavaliere Andrea della nobile famiglia Mandelli si insediò nel territorio di Isola Rizza con l'intenzione di costruirvi una tenuta. Nel 1813 la corte viene acquistata dal nobile Girolamo Maffei, la cui famiglia iniziò a creare il proprio dominio in questo territorio a partire dal 1413. Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, furono numerose le visite di Benito Mussolini alla villa, allora proprietà del gerarca fascista Tito Manlio.

Download
ALTRI LUOGHI DA VISITARE
luoghi da visitare.docx
Documento Microsoft Word 651.9 KB

SANTA LUSIA

I l’à fati su de note, co le asse e col martel,

co le tòle mèse rote piturade da cortel,

co ‘na tenda trata sora co i lumeti trati là..

l’è così che salta fora i bancheti de la Brà!

Là ghe paste,là ghe fiori, gh’è i zugatoli da un franco

(i zugatoli da siori) ma ghe n’è che costa manco;

ghi n’è fin che costa un besso, e ghi n’è che de val tri..

“con parmesso, con parmesso che voi vedarli anca mi”

Le puete bele bianche,le se buta fora in strada;

un caval da do palanche l’è drio a trame una peada…

sto tranvai co i so vagoni par che el fassa: fu fu fu !

“bei maroni, bei maroni,de comandelo, anca lu ?”

Giovanin , l’è meso mato par sta bela carossina;

“Mandolato! Mandolato tuto mandole e farina…”

Quanta gente! Che boresso, drio a ‘na tromba che fa piiii…

“con parmesso ,con parmesso, che voi vedarla anca mi,!

-         Me morosa picinina de girar no l’è mai straca;

se la cata una vetrina, l’è ‘na pègola che taca;

la roversa fin i oci, la me sburta e, signor sì,

se badase a i so zenoci, cosa mai saria de mi!

-         Me morosa piassè granda, la rasona e la me scolta,

mai da mi no la se sbanda, l’è un piser condurla in volta

***Un ringraziamento a Serena Ziviani per la foto meravigliosa***